Itinerari - Dalla Colombina - Pesca Sub e Apnea a Lerici (SP)

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Itinerari

S.TERENZO, LERICI, FIASCHERINO, TELLARO, SPIAGGIONI
Non è semplice descrivere un itinerario di pesca subacquea considerando che la quasi totalità dei pescatori subacquei pratica tale attività nel pieno del periodo estivo, dove la presenza di persone e di natanti è massima e gli spazi disponibili si restringono nel rispetto delle esigenze dei bagnanti; per questo la nostra attenzione ed il rispetto delle norme di sicurezza deve essere massimo.
NORME GENERALI
E' SEMPRE VIETATO PESCARE: dentro i porticcioli e lungo le loro dighe; nelle bocche di entrata al porto della Spezia; a meno di 500 metri dagli stabilimenti balneari o da bagnanti in genere; lungo la punta di Maralunga (zona militare); in cala Caletta (zona archeologica). Per informazioni più dettagliate consultare la Capitaneria di Porto della Spezia Tel.0187-778015. Per la propria sicurezza e per obbligo di legge USARE SEMPRE LA BOA SEGNASUB! Quindi, cosa resta per la pesca subacquea? Direi ancora moltissimo.

S.TERENZO E DINTORNI
Recarsi nella spiaggia della Marinella, ubicata dietro il castello; percorrere tutta la passeggiata spingendosi fino alle rocce; da qui inizia un tratto di costa rocciosa lungo poche centinaia di metri, ma ricco di spacchi, tane, massi sparsi e con due piccole grotte, fino alla Baia Blu (cala Chiappara). E' una zona non molto impegnativa, adatta per fare pratica ma da non sottovalutare perché nei periodi adatti e nelle ore giuste è facile incontrare branzini, bei saraghi e nei pressi della punta vicina alla baia, qualche orata. Come tecniche di pesca conviene l'agguato laddove ci sono ostacoli sparsi, la ricerca in tana per chi è interessato a polpi, scorfani; è redditizio praticare l'aspetto anche rivolti alle distese sabbiose, in quanto la zona è frequentata da mormore.A questo punto occorre attraversare dall'esterno la Baia Blu (stabilimento balneare), magari praticando qualche aspetto sulla sabbia, per raggiungere il breve tratto roccioso che unisce la baia alla punta di S. Teresa; è una zona piuttosto pescosa da esplorare con attenzione, soprattutto nei pressi di una piccolissima insenatura ubicata prima della punta; sulla punta non si può pescare in quanto bocca di porto ed anche per non disturbare i numerosi ed agguerriti cannisti a pesca di orate.

LERICI E TELLARO
Nelle immediate adiacenze di Lerici è quasi impossibile pescare in osservanza alle normative vigenti, sia per la presenza del porticciolo che degli stabilimenti e dei numerosi bagnanti, anche se noteremo sicuramente degli improvvidi subacquei pescare sul molo di Lerici ed anche nel tratto che unisce il molo alla retrostante cala di S. Giorgio ove è attivo un piccolo stabilimento. Considerando che sia la punta di Maralunga che la Caletta sono zone interdette alle immersioni, troviamo il primo, breve tratto pescabile tra il campeggio (attenersi alla distanza di sicurezza) e 100 dalla punta di Maralunga; qui non ci sono accessi pubblici da terra; oltrepassata Cala Caletta, troviamo il promontorio di Maramozza, dal profilo tondeggiante, zona libera alla pesca e veramente interessante in quanto ricco di profonde fenditure che dalla battigia scendono fin sul fondo, che qui tocca i 12 metri; si possono attuare tutte le tecniche, con riguardo alla pesca in tana e ad aspetti ben portati anche al fondo, nelle vicinanze degli spacchi.Girata la punta, entriamo nel seno di Mezzana (Eco del Mare), quindi attenzione alle distanze dallo stabilimento; anche Maramozza è raggiungibile solo dal mare.Le punte successive, cioè la punta di Mezzana (la Lama), la punta delle Stelle,gli scogli degli Stellini sono invece raggiungibili da terra attraverso le spiagge e le scogliere di Fiascherino, che sono zona balneare, quindi immergersi e caricare l'arma alle giuste distanze;questi promontori sono piuttosto pescosi, sia per chi si dedica a polpi, seppie, scorfani sia per i pescatori più allenati ed equipaggiati, che possono praticare buoni aspetti alle orate che spesso (lo giuro!) incrociano appena fuori le punte.E' una zona spesso soggetta a correnti di media intensità, quasi sempre torbida al fondo; in condizioni di Scirocco non forte però si può trovare acqua limpida, aumentando le possibilità di buone catture. Oltrepassato il Seno delle Stelle ed il Seno di Treggiano (Fiascherino) troviamo un tratto di scogliera frastagliata con tane e massoni sparsi al fondo, specialmente nel tratto finale, prima di raggiungere il borgo di Tellaro; siamo in loc.Treggiano, raggiungibile sia da Fiascherino che dalla Via Lawrence (solo passo a piedi), ubicata all'ingresso della Zona a Traffico Limitato, oppure se vogliamo anche dal porticciolo di Tellaro; questa zona è adatta per tutti in quanto molto varia; da non trascurare le tane formate dai grossi grossi sassi sommersi ed anche emergenti, prima di Tellaro. I più preparati potranno pescare sulla così detta “secca di Tellaro”, un gruppo di scogli e lastroni spaccati un centinaio di metri fuori del porticciolo, a circa 13 metri di profondità; il fondo è quasi sempre torbido e la corrente spesso di media intensità; è indispensabile la barca appoggio per la pericolosità dovuta al transito di imbarcazioni di ogni tipo. Superato Tellaro, inizia la parete di roccia naturale, con tane, grotte, massoni sparsi che fanno tana; si arriva quindi nel “seno di Tellaro”, un'ampia insenatura ubicata sotto una stupenda parete a picco, con una caverna emersa, una spiaggetta di ghiaia ed una bellissima franata; siamo in loc.”Gropina”, un pescoso tratto di costa da fare con molta attenzione; qui si pesca sia all'aspetto e all'agguato, soprattutto nella schiuma, in condizioni di mare leggermente mosso; è più opportuno pescare in direzione di Punta Bianca, per trovarsi quasi sempre in controcorrente, ma bisogna anche evitare di avere il sole negli occhi, quindi valutare di caso in caso. E' doveroso ricordare che partendo da Tellaro a nuoto non conviene oltrepassare di molto la Loc. Gropina, in quanto si affronta compreso il ritorno una pescata di almeno 2-2,30 ore minimo.Dopo tale zona si apre un'altra ampia zona di pesca, che vede alternarsi tratti di scogliera e franata a piccole spiaggie di ghiaia grigia; qui il fondale non supera i 7-9 metri ed è una zona che in differenti condizioni meteo-marine si presta a quasi tutte le tecniche di pesca; arriveremo quindi ad un gruppo di scogli enormi che delimitano l'estremità N-O del più grosso spiaggione della zona, ove sgorga una piccola sorgente d'acqua dolce; d'estate costituisce stabilimento balneare e vi approdano piccoli battelli di linea con partenza da Fiumaretta.Oltre lo spiaggione troviamo la pescosa PUNTA CORVO, con il suo piccolo arcipelago di scogli emersi e sommersi, quindi una ampia cala disseminata di scogli e massoni formanti tane di vario tipo che termina con l'inconfondibile PUNTA BIANCA, altra località rinomata per le catture di prede varie; ci troviamo quindi in una delle zone migliori per la pesca subacquea, da affrontare con la massima calma e concentrazione; aggirarsi tra questi massoni è sempre emozionante, la conformazione della costa e del fondale qui ti stimola a dare il meglio e, anche quando le prede “non collaborano”, porti con te il ricordo di una bella immersione. Questa vasta zona è raggiungibile, oltre che dal mare, solo da Tellaro oppure dal borgo di Montemarcello per mezzo di lunghi sentieri che si snodano nel verde della ripida collina.

TRA LE LOCALITA' DI PORTOVENERE E MONASTEROLI
Si può tranquillamente affermare, senza timori di smentite, che questo tratto di costa è sicuramente uno dei più belli e selvaggi della Liguria; pareti a picco, franate, piccole cale, massoni, secche si alternano per chilometri offrendo un habitat incomparabile a saraghi, corvine, spigole, cefali, mormore, salpe, triglie, tordi, ricciole, lecce ed anche qualche dentice. Partendo da Portovenere, si rende necessario oltrepassare in gommone sia la punta S.Pietro che la pescosa cala antistante la grotta Byron, in quanto per motivi diversi sono attivi dei divieti di pesca subacquea; la parete a picco che si offre subito dopo, rappresenta un buon punto di inizio; qui si adeguerà l'azione di pesca a seconda della conformazione della costa. Si arriverà quindi ad un gruppo di ampi scogli che nella parte interna creano un'area delimitata con la costa; all'esterno formano canaloni e pianori che scendono ad una batimetrica di otto-dieci metri; alcuni di questi formano tane interessanti; dal lato opposto confinano con una franata, quindi con un sabbione; siamo in località “LE NERE”, dal colore della roccia di parete. Da ricordare che quasi ovunque il fondale è disseminato di massoni, lastroni, pietre, cosa da considerare quando il sottocosta è avaro di prede o non consente una valida azione di pesca. Oltrepassato il sabbione, magari praticando qualche aspetto a cefali, mormore e branzini a seconda della stagione, si trova un tratto di massi e scoglietti ideale per l'agguato; un poco più al largo emergono parecchi grossi scogli ed il fondale è disseminato di massi; si attraversa un sabbione fino ad incontrare un tratto di parete e subito dopo una franata con massi enormi; duecento metri ancora ed inizierà un lungo, bellissimo tratto di parete con grotte, tane, piccoli e frastagliati promontori, enormi scogli affioranti, il tutto fino a località “LE ROSSE”, dove si trova una interessantissima franata, con enormi tane anche passanti. Da non trascurare l'area intorno allo scoglio Galera ed alla punta del Persico (vedi carta nautica allegata). Dopo il Persico inizia una zona di massi, scogli e scoglietti ben frequentati, mentre più al largo emerge un isolotto con un paletto di ferro piantato sopra; esso è spaccato a metà da una profonda fenditura, e scende a salti fino ad una profondità di circa 18 metri; è la conosciutissima secca “del ferro”. Si apre quindi un lungo tratto di costa sabbiosa con radi scogli e massi, da non trascurare troppo come salterebbe all'occhio di fare; qui il pesce è meno disturbato che altrove. Arriviamo quindi in località “LA SCHIARA”, detta anche “le casette”, per via di alcune piccole costruzioni sorgenti sulla scogliera, attualmente poste sotto sequestro giudiziario; ritroviamo la costa rocciosa, con massi e scogli sparsi e addirittura un isolotto con una Croce sopra circondato da altri panettoni di roccia sommersi, che sprofondano rapidamente all'esterno; la parte interna può anch'essa riservare gradite sorprese; qui attenzione alle imbarcazioni altrui! Alternando agguati ad aspetti, lungo un fondale vario e brulicante di minutaglia, anche lungo i sabbioni, immediatamente dopo alcuni bei massoni sommersi, si erge, frastagliata e selvaggia, spazzata dai venti e dalle correnti, la punta “MONASTEROLI”, ricca di fenditure, canaloni, pietre, con alcuni grossi scogli isolati, anche emergenti ed una bella risalita ad una cinquantina di metri dalla prominenza principale della località.


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